Home Insegnamenti Testi fondamentali Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitolo 20-21

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitolo 20-21

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CAPITOLO 20

LE TRE PORTE PER IL CONSEGUIMENTO, ED I BUDDHA-DHARMA

Inoltre, il Bodhisattva diretto verso la saggezza dei Jina

Comprende gli skanda come non-prodotti, come vuoti dall’inizio. Anche quando non è concentrato egli osserva con compassione il mondo degli esseri. Egli non diviene privo del Buddhadharma.

SIMILE ALL’EROE

Un uomo abile, dotato di tutte le qualità, potente, inattaccabile, ben-qualificato, istruito in molte arti, perfetto arciere, che si dedica devotamente a molti mestieri, perfetto nel conoscere le varie forme dell’illusione magica, predisposto al benessere del mondo, egli prende sua madre e suo padre, insieme con i suoi figli e figlie ed entra nella foresta selvaggia, piena di molte forze ostili. Egli fa apparire molti uomini, campioni eroici, va a casa salvo, e di nuovo ritorna a casa propria; Proprio così nel momento in cui un saggio Bodhisattva Estende la sua grande compassione a tutti nel mondo degli esseri, essendo andato al di là dei quattro Mara, ed i due livelli, egli permanentemente dimora nella migliore concentrazione, ma non sperimenta l’illuminazione.

SIMILE Al COSMI

Supportata dallo spazio è l’aria, e [da quello] la massa d’acqua; da quello nuovamente è supportata questa grande terra ed il mondo [vivente]. Se il fondamento dei meriti degli esseri è così stabilito nello spazio, come può uno pensare a quell’oggetto? Proprio così il Bodhisattva, che è stabilito nella vacuità Manifesta differenti e varie attività agli esseri del mondo, ed i suoi voti e conoscenze sono una forza che sostiene gli esseri. Ma non sperimenta il Nirvana; perché la vacuità non è un posto in cui stare. Nel momento in cui il saggio e dotto Bodhisattva alberga in questa quiete eccellente della concentrazione sulla vacuità, in quel momento nessun segno dovrebbe essere esaltato.

SIMILE ALL’UCCELLO IN VOLO

Un uccello in volo non ha appoggio nello spazio intermedio.

Non sta su di esso, nemmeno cade a terra. Così il Bodhisattva che entra nelle porte della liberazione, né sperimenta il Nirvana, né è volto ad un segno.

SIMILE ALL’ARCIERE

Come un uomo addestrato nel tiro con l’arco scocca una freccia in aria,

e poi altre frecce in successione e la prima non cade al suolo fino che quell’uomo desidera fare cadere quella freccia, Proprio così chiunque si addestri nella saggezza, la migliore delle perfezioni,

e che compia la saggezza, abile nei mezzi, poteri e l’abilità di compiere meraviglie: fino a che queste sane radici rimangono inadempiute egli non ottiene la più eccellente vacuità.

SIMILE AL DUPLICE MIRACOLO

Un monaco dotato della più eccellente abilità di fare meraviglie

stando nel cielo compie il duplice miracolo: egli esibisce il venire e l’andare, lo sdraiarsi e il sedersi, ma non può essere costretto a desistere, e nemmeno si stanca,

per quanto lungo sia il tempo che egli sia così rimasto. Proprio così il saggio Bodhisattva, dimorando nella vacuità, perfetto nella conoscenza e nell’abilità di compiere meraviglie, vaga senza una casa, Manifesta una varietà infinita di attività al mondo, ma non può essere indebolito, e nemmeno si sente esausto per koti di eoni.

SIMILE AL PARACADUTE

E’ come se degli uomini che fossero sulla cima di una rupe;

se essi tenessero un paracadute in ogni mano e saltassero giù nello spazio, i loro corpi, una volta che essi avessero lasciato le alte rupi, cadrebbero fino a che non avessero raggiunto il suolo. Proprio così il saggio Bodhisattva, avendo dimorato nella compassione, avendo trattenuto i due paracadute di mezzi abili e saggezza, considerano i dharma come vuoti, senza segni e senza volontà; quindi egli non fa esperienza del Nirvana, e tuttavia vede i dharma.

SIMILE AL MERCANTE E L’ISOLA DEI GIOIELLI

Qualcuno, desideroso di gioielli, ha viaggiato all’isola del tesoro,

e, avendo ottenuto i gioielli, ritornerebbe a casa. Anche se in quelle circostanze il mercante vive abbastanza felicemente, tuttavia egli tiene a mente il gran numero dei suoi parenti sofferenti: Proprio così il Bodhisattva che ha viaggiato all’isola del tesoro della Vacuità, ed ha ottenuto le sue Dhyana (assorbimenti meditativi), facoltà e poteri;

anche se potrebbe fare esperienza del Nirvana, gioendo interamente di essa, egli terrebbe a mente tutti gli esseri sofferenti.

SIMILE AL MERCANTE ED IL SUO VIAGGIO

PCome il mercante, interessato agli affari, va nelle città,

mercati e villaggi, che incontra nel suo cammino, così da diventare pratico di esse, ma non dimora mai lì, nemmeno nell’isola del tesoro; ma egli, ‘il consapevole’, diventa pratico nella via [che lo conduce] alla propria casa. Proprio così i saggi Bodhisattva che diventano abili ovunque nella cognizione ed emancipazione dei Discepoli e Pratyekabuddha, non dimorano lì, nemmeno nella Jnana (cognizione superiore Ndt.) del Buddha, nemmeno in ciò che è condizionato. Saggio come chi conosce la via diventa colui che conosce il metodo.

L’INDEFINIBILE BODHISATTVA

Nel momento in cui egli si unisce al mondo con amore,

e dimora nella concentrazione sulla vacuità, senza segno e senza volontà: è impossibile che egli possa [avere un inclinazione a] raggiungere il Nirvana, o che possa essere definito dal condizionato. P24-3 Come un uomo creato dalla magia, o uno che ha fatto sì che il suo corpo sia invisibile, 408-5 non può essere definito da parole:
p
roprio così il Bodhisattva diretto alla porte della libertà non può anch’egli essere definito da parole.

LE PORTE VERSO LA LIBERAZIONE E LO STADIO IRREVERSIBILE

Se gli si chiede circa la pratica e le facoltà

ed un Bodhisattva non rivela i dharma profondi che sono vuoti e senza segno, se egli omette di indicare i dharma peculiari allo stadio irreversibile, egli non dovrebbe essere conosciuto come uno che è stato predestinato.

SEGNI DELL’IRREVERSIBILITA’

Né il livello di Arhat né il livello di Pratyekabuddha,

e nemmeno ciò che appartiene al triplice mondo egli si sogna di desiderare; ma egli vede i Buddha, e lui stesso come uno che predica il Dharma nel mondo: allora egli dovrebbe essere conosciuto come un predestinato (ad essere, ndt.) ‘irreversibile’. Avendo visto nei suoi sogni gli esseri che sono nei tre luoghi di dolore, egli fa questo voto, ‘Possa io in questo stesso istante eliminare i luoghi di dolore!’ Se, attraverso il potere della sua dichiarazione della Verità, egli placa anche una massa fiammeggiante: allora egli dovrebbe essere conosciuto come un predestinato (ad essere, ndt.) ‘irreversibile’. Quelli posseduti da fantasmi, con varie malattie, nel mondo dei mortali, attraverso il potere della sua dichiarazione della Verità, egli placa, egli che è benevolente e compassionevole. Nemmeno nascono il lui auto-coscienza e orgoglio: allora egli dovrebbe essere conosciuto come un predestinato (ad essere, ndt.) ‘irreversibile’.

CAPITOLO 21

L’ORGOGLIO E ALTRI ATTI DI MARA

Ma quando in lui sorge il concetto, ‘Io sono stato predestinato

[per via] della [mia] dichiarazione della Verità, molteplici cose avverranno’, quando un Bodhisattva si pone sopra altri [Bodhisattva] come colui che è stato predestinato, uno dovrebbe sapere che egli dimora nella presunzione, e ha poca intelligenza. Ancora, per il potere del nome, Mara, essendosi avvicinato, dirà [a lui]: “Questo è il tuo nome.” Il lignaggio di [tuo] padre e madre per sette generazioni precedenti egli riesamina; ‘quando sei un Buddha, questo sarà quindi il tuo nome!’ Se egli è uno che ha agito in accordo con le pratiche ascetiche, un devoto Yogi, [Mara gli dirà:] ‘Precedentemente [nelle tue vite passate] tu hai avuto queste stesse qualità.’ Il Bodhisattva che, sentendo ciò, diventa presuntuoso, si dovrebbe sapere che lui è posseduto da Mara, di poca intelligenza.

ERRORI CONNESSI CON IL DISTACCO

Sebbene egli riuscisse a praticare alquanto distante da villaggi

o città in una grotta montana, in una remota foresta o in un bosco isolato, – Il Bodhisattva che esalta se stesso, che depreca gli altri,

si dovrebbe conoscerlo come posseduto da Mara, di poca intelligenza. Anche se costantemente dimorassero in un villaggio, una cittadella di un re [o] in un mercato cittadino; inoltre se non generano desiderio per il veicolo degli Arhat e Pratyekabuddha,

ma sono devoti all’illuminazione con lo scopo del progresso degli esseri: Allora ciò è stato proclamato come il distacco dei figli del Sugata. Anche se egli risiedesse in grotte montane, ampie 500 chilometri, infestate da bestie selvagge, per molti koti di anni:

quel Bodhisattva non conosce questo [vero distacco] se egli dimora contaminato dalla presunzione. Quando si sente superiore ai Bodhisattva che praticano per il bene del mondo, e che hanno ottenuto la concentrazione, l’emancipazione, le facoltà, le Dhyana (assorbimenti meditativi) ed i poteri, sulla base che essi non praticano il distacco della remota foresta, – di colui il Jina disse che ‘è dimorante nella sfera di Mara’. Sia che egli dimori ai confini di un villaggio o nella remota foresta: se egli è libero dal pensiero del duplice veicolo
e fermo nella suprema illuminazione, allora questo è il distacco di coloro che si sono preparati per il benessere del mondo. Quel Bodhisattva dovrebbe essere considerato come colui il cui sé è estinto.

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Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Introduzione

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 1

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 2-3

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 4-7

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 8-11

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 12-15

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 16-19

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 20-21

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 21-26

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 27-30

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 31-32


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