Home Insegnamenti Testi fondamentali Dhammapada XVIII. Mala-vagga : L’impurità

Dhammapada XVIII. Mala-vagga : L’impurità

115
0

DHAMMAPADA


Bouddha_nuage-52d9b-5.jpg

XVIII. Mala-vagga : L’impurità


235 – 238 Sei ora come una foglia secca,
i messaggeri della morte ti sono vicini.
Stai per partire per un lungo viaggio
e non hai fatto alcun preparativo.

Fa di te stesso un’isola,
affrettati, sii saggio.
Dissolvi ogni impurità
e raggiungi il cielo degli eletti.

La tua vita è prossima alla fine,
sei giunto in presenza della morte.
Non ci sono soste in questo viaggio
e non hai fatto alcun preparativo.

Fa di te stesso un’isola,
affrettati, sii saggio.
Dissolvi ogni impurità
e va al di là della nascita e della morte.

239 T239 A poco a poco,
come il gioielliere
separa le impurità dall’argento,
così il saggio
si libera di ogni impurità.

240 Sei consumato dal male che fai
come il ferro é corroso
dalla propria ruggine.

241 – 243 SUna pecca è l’oblio dei sacri testi,
una pecca l’abbandono della casa,
una pecca la pigrizia del corpo,
una pecca il sonno della sentinella.

Una pecca nella donna è la condotta lasciva,
una pecca in chi dona è l’avarizia,
una pecca in questa e nella prossima vita
è il male fatto.

Ma la pecca più grande
è l’ignoranza.
0 bhikshu! Liberati di quella macchia
e sarai libero da ogni macchia.

244 – 245 La vita è facile
per chi è senza vergogna,
impudente come un corvo,
arrogante, corrotto ed egoista.

Più difficile è vivere
nella modestia, nella purezza,
disinteressatamente e saggiamente.

246 – 248 Chi uccide, mente, ruba,
chi commette adulterio,

chi si ubriaca,
scava la propria fossa
in questa stessa vita.

Non lasciare che l’avidità
e una vita vissuta male
ti precipitino a lungo nella sofferenza.

249 – 250 Chi invidia ciò che è dato a un altro
perde la propria pace giorno e notte.

Sradica in te lo spirito dell’invidia
e vivi in pace giorno e notte.

251 Nessun fuoco brucia come la passione,
nessun cappio strangola come l’odio,
nessuna rete è più tenace dell’illusione,
nessun torrente più impetuoso del desiderio.

252 – 253 É facile vedere i difetti altrui,
più difficile vedere i tuoi.
Vagli i difetti degli altri come la pula,
i tuoi li nascondi
come un baro nasconde un lancio perdente.

Ergendoti a censore dei difetti altrui
moltiplichi i tuoi.
In questo modo sei ben lontano
dal liberarti delle tue impurità.

254 – 255 Non c’è alcuna via nel cielo,
la via è dentro di te.
Gli uomini cercano la felicità
nei propri attaccamenti.
Il Tathagata,
“colui che cammina nel semplice essere-così”,
è libero da ogni attaccamento.

INon c’è alcuna via nel cielo,
la via è dentro di te.
Non c’è nulla di eterno
nel mondo fenomenico,
ma immutabile è la coscienza del Buddha.

Trova le 26 capitoli su:

http://www.buddhachannel.tv/portail/spip.php?article15333

Fonte : http://www.guruji.it

Previous articleDhammapada – (Dhp 2). Appamadavagga: La consapevolezza
Next articleLa suprema beatitudine buddhista (Paolo Vicentini)