Home Insegnamenti Testi fondamentali Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitolo 12-15

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitolo 12-15

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CAPITOLO 12

PERFETTA SAGGEZZA MADRE DI TUTTI I BUDDHA.

Se una madre con molti figli si ammalasse,

tutti loro, con menti tristi, si occuperebbero di lei: proprio così i Buddha nel sistemi di mondi delle dieci direzioni tengono a mente questa perfezione di saggezza come la loro madre. I Saggi del mondo che ci furono nel passato, e quelli che sono [proprio ora] nelle dieci direzioni, sono nati da lei, e così lo saranno quelli del futuro. Ella è colei che conosce il mondo [per ciò che è], lei è la genitrice, la madre dei Jina, e lei svela i pensieri e le azioni degli altri esseri.

COME IL TATHAGATA CONOSCE IL MONDO

La Talità del mondo, la Talità degli Arhat,

la Talità dei Pratyekabuddha, e la Talità dei Jina, così come una singola Talità libera da esistenza inalterata, in questo modo è stata realizzata dal Tathagata la perfetta saggezza. Quantunque i saggi dimorino nel mondo, o quantunque abbiano raggiunto il Nirvana finale, fermamente stabile rimane questa sequenza di Dharmata: ‘I Dharma sono vuoti’. Questa è la Talità [Tathata] che i Bodhisattva realizzano. E’ per questo quindi che i Buddha sono stati chiamati ‘Tathagata’. Questa è la sfera delle Guide, con i loro propri poteri, che risiedono nelle deliziose foreste della perfezione della saggezza. Anche se loro vanno a portar fuori gli esseri sofferenti dai tre luoghi di patimento, in nessun luogo essi hanno mai una nozione di un essere senziente.

SIMILITUDINI DEL BUDDHA

Quando un leone, che risiede nella sua grotta di montagna,

ruggisce senza paura, le bestie inferiori tremano: allo stesso modo, quando il Leone tra gli Uomini, supportato dalla perfetta saggezza,
ruggisce senza paura, i molti eretici tremano. Come i raggi del sole, che stanno nel cielo, seccano questa terra, e ne rivelano la forma: così il Re del Dharma, supportato dalla perfezione di saggezza, secca i fiumi dell’attaccamento e rivela il Dharma.

LA VISIONE DEL DHARMA DEL TATHAGATA

Quantunque non vi fosse visione di forma, né visione di sensazioni, né visione di percezioni,

né visioni di volontà,né visioni di coscienza, pensiero o mente, questa è stata esposta come la visione del Dharma dai Tathagata. Un essere senziente è “vedere lo spazio”, così essi dichiarano. Come vedere lo spazio, così dovresti considerare questo oggetto! Così è stata esposta la visione del Dharma dal Tathagata. Ma non è possibile esporre tale visione per mezzo di asserzioni definitive [che differiscono da essa].

CAPITOLO 13

SIMILE AL RE E AI SUOI MINISTRI

Chi così vede, egli vede tutti i dharma.

Quando il ministro fa tutto, il re è mentalmente tranquillo. Qualsiasi Azione-di-Buddha ci sia, qualsiasi dharma dei discepoli, è la perfezione di saggezza che determina tutte loro. Un re non si reca ai villaggi o nelle campagne; ma è nella sua propria casa il luogo d’incontro dove egli riunisce tutti: la dharmata del Bodhisattva non si allontana dalla natura-di-dharma dei dharma, ma egli riunisce tutte le qualità dello Stato di Buddha.

CAPITOLO 14

IL BODHISATTVA E L’ILLUMINAZIONE

Il Bodhisattva che ha ferma fede nel Sugata,

che è risolutamente intento nella suprema perfezione di saggezza; andato al di là dei due livelli di Discepolo e Pratyekabuddha, otterrà velocemente e senza impedimenti l’illuminazione dei Jina.

SIMILE ALLA NAVE

Quando una nave naufraga nell’oceano, coloro che non si aggrappano ad un corpo, un palo od un tronco, vanno verso la morte nel mezzo delle acque, senza aver raggiunto la riva; ma coloro che si aggrappano a qualcosa, viaggiano all’altra riva e la raggiungono: allo stesso modo coloro che, anche se dotati di un poco di fede e in possesso di qualche serenità, rigettano la perfezione di saggezza, la madre: nell’oceano di nascite e morti dovranno vagare, ancora ed ancora, in morte, decadimento, dolore, inquietudine, e rottura [di arti]. Ma quelli che sono sostenuti dalla suprema saggezza, abili nel vedere la natura-propria dell’esistenza, contemplanti la realtà ultima: sono persone degne del veicolo che hanno accumulato ricchezza di meriti e cognizioni. Essi raggiungeranno velocemente l’Illuminazione del Sugata, meravigliosa e eccellente.

SIMILE ALLA GIARA

E’ come se qualcuno trasportasse acqua in una giara non cotta;

egli dovrebbe sapere che si romperà velocemente perché non contiene l’acqua propriamente. Ma quando l’acqua è trasportata in una giara completamente cotta, che si possa rompere lungo la strada non c’è timore, ed essa arriva sana e salva a casa: sebbene il Bodhisattva sia pieno di fede, se sprovvisto di saggezza egli velocemente raggiungerà la distruzione. Ma quando sostenuto da entrambi fede e saggezza, andato al di là dei due livelli egli otterrà la suprema illuminazione.

SIMILE ALLE DUE NAVI

Una nave che non è stata fatta per bene, nell’oceano 398-4 va alla distruzione, insieme alle sue merci e mercanti. Ma quando un nave è stata fatta per bene, e ben assemblata, allora non si squarcerà, e tutte le merci raggiungeranno [l’altra] riva. Proprio così un Bodhisattva, elevato nella fede, ma sprovvisto di saggezza, velocemente fallirà nel raggiungere l’illuminazione.
Ma quando egli è unito alla saggezza, la più alta perfezione, egli fa esperienza, incolume ed indenne, dell’illuminazione dei Jina.

SIMILE ALL’UOMO ANZIANO

Un uomo anziano, sofferente, con 120 anni di età, 398-6 anche se fosse capace di alzarsi, non è capace di camminare da solo, ma quando due uomini, alla sua destra e alla sua sinistra lo sostenessero, egli non avrebbe nessuna paura di cadere, muovendosi con facilità: Proprio così un Bodhisattva, che è debole nella saggezza, anche se si preparasse, fallirebbe a metà strada; ma quando è sostenuto dai mezzi abili e dalla migliore saggezza, allora egli non fallisce: egli tocca l’illuminazione del Tathagata.

CAPITOLO 15

IL NOVIZIO ED I BUONI AMICI

I Bodhisattva che entrano nella primo stadio di apprendista,

che con risoluta intenzione si apprestano verso la suprema illuminazione di un Buddha, essi, gli avveduti, dovrebbero, come diligenti discepoli intenti nel rispetto dei propri Guru, – sempre dedicarsi ai loro maestri spirituali [che sono i loro ‘buoni amici]. Per quale ragione? Da questa [dedizione] provengono le qualità dei sapienti. Essi [i buoni amici] [sono coloro i quali] istruiscono nella perfezione della saggezza. Così predica il Jina, il detentore di tutte le migliori qualità: ‘Tutti i Buddhadharma dipendono dai buoni amici”.

COME UN BOSHISATTVA AIUTA GLI ESSERI

Il donare, la moralità, la pazienza, il vigore, le concentrazioni e la saggezza

dovrebbero essere trasformate in illuminazione. Ma uno non dovrebbe attaccarsi all’illuminazione, avendola considerata [come provenire dagli] skanda.

E’ questo che dovrebbe essere insegnato agli apprendisti. Così facendo, l’Oceano di Qualità, la Luna della dottrina,
diventa il riparo del mondo, il suo rifugio, il suo luogo di riposo; il senso della salvezza [il cammino], l’intelligenza, le isole; maestri coloro che desiderano il suo prosperare; la luce, la torcia, maestri del più alto Dharma, imperturbabile. Un armatura difficile da indossare, i più altamente risoluti indossano; ma essi non sono armati con gli skanda, elementi o campi sensoriali; Essi sono liberi dalla nozione dei tre veicoli, non si sono aggrappati ad essa; Essi sono irreversibili, inamovibili, e fermi nei loro caratteri.
essendo così dotati di dharma, senza impedimenti, liberi da esitazioni, perplessità e costernazione, intenti in ciò che è benefico, avendo udito la perfezione della saggezza, essi non disperano. Essi dovrebbero essere conosciuti come incapaci di essere guidati allo smarrimento da altri, come irreversibili.

LA PERFEZIONE DELLA SAGGEZZA E I SUOI CONFLITTI CON IL MONDO

Profondo è questo dharma dei Maestri, difficile da vedere,

nemmeno è ottenuto da qualcuno, né essi lo raggiungono. Perciò, quando egli ha ottenuto l’illuminazione, il Benevolente e Compassionevole Diventa indifferente, – ‘che corpo appartenente ad esseri realizzerà ciò?’ Esseri felici di avere una dimora, sono desiderosi di oggetti dei sensi, inclini all’attaccamento, non intelligenti e piuttosto ciechi. Il Dharma dovrebbe essere ottenuto come niente in cui dimorare e niente a cui attaccarsi. Il suo conflitto con il mondo è manifesto.

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Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Introduzione

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 1

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 2-3

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 4-7

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 8-11

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 12-15

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 16-19

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 20-21

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 21-26

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 27-30

Prajñāpāramitā Ratnaguṇasaṃcayagātha – Sutra della Perfezione della Saggezza – Capitulo 31-32


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