Home Insegnamenti Testi fondamentali Il Canone Pali

Il Canone Pali

80
0

canon-pali.gifIL CANONE PĀLI, o Tipitaka [triplice canestro], ovvero l’insieme dei testi che racchiudono l’insegnamento del Buddha e l’interpretazione della sua dottrina, fu redatto tra il II ed il III concilio della comunità buddhista tenuti rispettivamente a Vesali nel 340 a.C. e a Pataliputta nel 247 o 246 a.C. Esso viene tradizionalmente suddiviso in tre sezioni o “canestri” (pitaka) in base al contenuto dei testi:
SUTTA PITAKA – VINAYA PITAKA – ABHIDHAMMA PITAKA.

Il SUTTA PITAKA , il canestro dei discorsi, comprende più di 10.000 sutta (discorsi) del Buddha o, meno frequentemente, dei suoi discepoli più autorevoli. I sutta sono raggruppati in cinque nikaya o raccolte:

I. Digha Nikaya – Raccolta [dei discorsi] lunghi (34 sutta) – è la prima delle cinque raccolte [nikaya] che compongono il canestro [pitaka] dei sutta. Essa contiene 34 discorsi, suddivisi in tre gruppi [vagga]: Silakkandhavagga -La divisione che riguarda la moralità [sutta 1-13], Mahavagga – La grande divisione [sutta 14-23], Pathikavagga – La divisione Pathika [sutta 24-34].

Il commentario più autorevole del Digha Nikaya è la Sumangalavilasini composta da Buddhaghosa nel V secolo d. C;

II. Majjhima Nikaya – Raccolta [dei discorsi] medi (152 sutta) – è il secondo nikaya del Sutta Pitaka del Tipitaka, ossia Il Triplice Canestro. Questo nikaya comprende 152 discorsi del Buddha e dei suoi principali discepoli, che costituiscono tutt’assieme un corpo completo di tutti gli aspetti degl’insegnamenti del Buddha. Si divide in tre “pannâsa” : Mûlapannâsa (sutta 1/50), Majjhimapannâsa (sutta 51/100), Uparipannâsa (sutta 101/152) comprendendo ciascuno 50 sutta, tranne il terzo che ne comprende 52. Ognuno di questi pannâsa viene diviso in 5 “vagga”. I compendi dei sutta ti permetteranno di scegliere appositamente il sutta che ti interessa;

III. Samyutta Nikaya – Raccolta [dei discorsi] riuniti (56 gruppi di sutta) – terza divisione del Sutta Pitaka, comprende 2,889 sutta raggruppati in cinque sezioni (vagga):
– SAGATHAVAGGA – La sezione dei versi [samyutta 1-11],

– NIDANAVAGGA – La sezione delle cause [samyutta 12-21],

– KHANDAVAGGA – La sezione degli aggregati [samyutta 22-34],

– SALAYATANAVAGGA – La sezione dei sei sensi [samyutta 35-44],

– MAHAVAGGA – La grande sezione [samyutta 45-56]. Ogni vagga è diviso ancora in samyutta, ciascuno dei quali comprende un gruppo di sutta su degli argomenti correlati. I samyutta sono chiamati secondo l’argomento dei sutta che comprendono. Per esempio, il Kosala Samyutta, nel Sagatha Vagga, comprende dei sutta che riguardano il re Pasenadi del Kosala; il Vedana Samyutta, nel Salayatana Vagga, comprende sutta che riguarda la sensazione (vedana); e così via.

L’opera è ricca di ripetizioni: alcuni discorsi compaiono due, tre o addirittura quattro volte, anche un certo numero di versi viene ripetuto in contesti differenti;

IV. Anguttara Nikaya– Raccolta dei discorsi in progressione (più di 2300 sutta) – conta almeno 2308 discorsi raggruppati in 11 sezioni [nipata], chiamate rispettivamente “libro degli uno (ekanipata)”, “libro dei due (dukanipata)” fino al “libro degli undici (ekadasanipata)”. A prima vista, questo modello di classificazione può sembrare abbastanza pedante, ma si dimostra in effetti spesso molto utile. I nipata sono divisi in vagga, ciascuno dei quali contiene di regola dieci sutta. Ogni sezione contiene sutta che trattano argomenti connessi in qualche modo con il numero della sezione corrispondente.
E’ stato sostenuto che questo testo sia stato composto probabilmente durante il regno di Menandro, nel II sec. a.C.
E’ degno di nota che importanti argomenti dell’insegnamento non vi sono menzionati, come ad esempio le Quattro Nobili Verità e la coproduzione condizionata [ paticcasamuppada];

V. Khuddaka Nikaya – Raccolta [dei testi] brevi (comprende 15 testi) – prende il nome dalla prima opera che lo compone, il Khuddakapatha.La collezione racchiude alcuni fra i testi più antichi dell’intero canone buddhista, come il Sutta Nipata, che, molto probabilmente è l’opera più antica dell’intero canone pāli. Secondo la tradizione cingalese il Khuddaka Nikaya comprende 15 testi raggruppati nel seguente ordine:

    1. Khuddakapatha

    2. Dhammapada

    3. Udana

    4. Itivuttaka

    5. Sutta Nipata

    6. Vimanavatthu

    7. Petavatthu

    8. Theraghatha

    9. Therighata

    10. Jataka

    11. Niddesa

    12. Patisambhidavamsa

    13. Apadana

    14. Buddhavamsa

    15. Cariyapitaka

    · Milindapañha – Le domande del re Milinda (solo nell’edizione Birmana del Tipitaka).

Il VINAYA PITAKA, il canestro della Disciplina, redatto in pali nel I secolo a. C., c’è pervenuto nella sua interezza in lingua originale; degli altri possediamo solo alcune parti o antiche traduzioni in tibetano o cinese. Viene diviso in tre parti:

I. Suttavibhanga – illustra le regole del Patimokkha, un insieme di rimedi, formule di confessione, prescrizioni e divieti che descrivono il comportamento morale dei monaci diviso in due parti, Bhikkhuvibhanga e il Bhikkhunivibhanga, rispettivamente destinate ai monaci (bhikkhu) e alle monache (bhikkhuni);

II. Khandhaka, è divisa a sua volta in due sezioni:
– Mahavagga – comprende molti sutta/testi che raccontano il periodo subito dopo il Risveglio del Buddha, il suo primo sermone al gruppo di cinque monaci, e racconti sulla vita dei grandi discepoli del Sangha e del loro Risveglio. Comprende anche le regole per l’ordinazione, i canti di recitazione del Patimokka durante i giorni dell’Uposatha, e diversi rituali che i monaci eseguono durante la loro formale unione alla comunità;
– Cullavagga – un elenco dei diversi doveri dei monaci e le procedure di confessione per espiare le colpe commesse;

III. Purivara, è forse opera di un monaco cingalese, che riassunse in 19 capitoli alcune regole disciplinari sotto forma di domande e risposte.

L’ABHIDHAMMA PITAKA, il canestro della Legge, costituisce il terzo canestro, pitaka, del Canone Pāli. Il suo contenuto comprende l’analisi, straordinariamente dettagliata, dei principi che governano i processi fisici e mentali. In un certo senso, mentre il Sutta Pitaka e il Vinaya Pitaka enfatizzano gli aspetti pratici del sentiero buddhista, l’Abhidhamma Pitaka illustra la genesi interdipendente dei fenomeni fisici e mentali esistenti. Nella filosofia dell’Abhidhamma il mondo che ci circonda è caratterizzato da fenomeni impersonali ed analitici e la loro natura è essenzialmente impermanente e vuota.

L’Abhidhamma Pitaka comprende sette opere:

I. Dhammasangani – Classificazione della realtà

II. Vibhanga – Divisioni

III. Dhatukatha – Gli elementi

IV. Puggalapannati – Descrizione della personalità

V. Kathavatthu – A proposito delle questioni

VI. Yamaka – Le coppie

VII. Patthana – Le poste in azione

Fonte:Canone Pali




Previous articleL’importanza dell’incontro col buddhismo per la scienza moderna
Next articleLa mente e l’Ambiente di “Yang-Shan” – di John Tarrant, Roshi