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Buddhismo, arriva il monaco-rapper . “Predica col Tip-Tap”

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Mister felicità
“Mr. Happiness” o “Happiness Kansho”, due dei nomi d’arte con cui il monaco è noto presso i suoi fan, non ha peli sulla lingua e più volte ha criticato apertamente la facciata troppo seria e tradizionale che caratterizza la dottrina buddista, che finisce per impedire – sostiene lui – un accesso più ampio da parte delle giovani generazioni. “Come missionari del Buddha – ha dichiarato spiegando la sua scelta -, stiamo costruendo muri davanti a noi. Dobbiamo portarci più vicino alle persone, in modo che possano comprendere gli insegnamenti del Buddha”.

Parole immortali con mezzi nuovi
In risposta ai puristi che non vedono di buon grado i suoi metodi poco ortodossi, Tagai sostiene che “non è possibile trasmettere le parole di Buddha ai giovani con i vecchi mezzi. Voglio diffondere il messaggio mediante una lingua che i ragazzi possano capire facilmente. Ad essere mutato non è il Buddismo, ma solo il modo di presentarlo”. I sermoni di Mr. Happiness sono un’ardita mistura di elementi a prima vista inconciliabili: gli antichi sutra buddisti, tradizionalmente letti o cantati con una composta litania, si ritrovano “tradotti” in giapponese moderno insieme a vocaboli in lingua inglese, con un ritmo incalzante a tempo di rap e hip-pop che rende irriconoscibili le scritture secolari.

Il continuo cambiamento delle cose, tuttavia, non risparmia neppure il metodo inventato da Tagai, che pensa già al domani e a nuove forme di “intrattenimento” per attirare nuove generazioni di fedeli.
Da questo mese, infatti, il monaco rapper presenterà nel proprio tempio un nuovo spettacolo, che prevede un’altra rivoluzione basata sul mix tra sermoni rap e tip-tap: sul palco un ballerino professionista di tap-dance, che proverà a muoversi a tempo sulle note rap di Mr. Happiness.

The Times of India

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