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Santuario buddista di Borobudur, Indonesia: uno dei luoghi più incantevoli del mondo

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Tra i luoghi più belli del mondo, non possiamo non menzionare lo splendido santuario buddista di Borobudur, situato nel bel mezzo dell’isola indonesiana di Giava, 40 km a nord est di Yogyakarta… una meraviglia che unisce scultura, architettura e simbolismo, così come gli insegnamenti di Induismo e Buddismo, per produrre il più grande monumento al mondo dedicato a Buddha, situato in una zona dove un tempo vi era un lago che è stato naturalmente disseccato dalle eruzioni vulcaniche. Si ritiene che la costruzione di questo tempio sul lago assomigliasse ad un fiore di loto galleggiante sulle acque.

Esso è stato realizzato con almeno 55.000 metri cubici di pietra, è dotato di 1460 rilievi con scene figurate e 504 statue a grandezza naturale del Buddha. Visto da lontano sembra un’unica roccia scura, austera e priva di decorazioni ma, avvicinandosi, emerge con forza il fascino di questo luogo, meta di molti pellegrini, che rappresenta un percorso spirituale dove le stupa tracciano il sentiero dell’illuminazione fino ad arrivare al Nirvana. Le stupa sono, infatti, il simbolo buddista della mente illuminata e nascono come monumento funerario: dopo la morte di Buddha, il suo corpo venne cremato e sepolto sotto 8 stupa. Il numero 8 nel Buddismo è legato al concetto di karma e assume un significato ciclico: le cattive azioni della vita attuale dovranno essere compensate nella vita successiva. Il buddista, per porre fine al ciclo di reincarnazioni e raggiungere il Nirvana, deve seguire le otto vie del Dharma. Non a caso le stupa del Borobudur sono settantadue, un multiplo di otto.

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Il tempio è composto da 10 terrazze, suddivise in tre livelli , che rappresentano ognuno un momento particolare del cammino spirituale. La base descrive la condizione più spregevole, il cosiddetto “Regno dei desideri” (Kamadhatu), dove la vita è superficiale, caratterizzata da vizi, immoralità e dissolutezza. Il secondo livello (Rupadhatu) è composto da 5 terrazze quadrate che rappresentano la progressiva emancipazione dai sensi, fino ad arrivare al terzo livello (Arupadhatu), dove i cunicoli racchiusi da massicce pareti si trasformano in passaggi più ampi e aperti ed intorno si vede una distesa di vegetazione e montagne, il percorso cambia, da quadrato diventa circolare e l’iniziale senso d’oppressione si trasforma in una sensazione di calma e serenità.

Il santuario, costruito tra il 760 e l’825 d.C. , venne misteriosamente abbandonato nel XIV secolo durante la conversione dell’Indonesia all’islam, col conseguente declino di Buddismo e Induismo in tutto l’arcipelago, per poi essere riscoperto, nel 1814, da Sir Thomas Raffles, governatore inglese di Giava, che iniziò alcuni lavori di restauro. Il restauro vero e proprio è stato effettuato dal governo indonesiano e dall’UNESCO tra il 1975 e il 1982, dopo di che il Borobudur è stato iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Borobudur ha subito decine di eruzioni vulcaniche, uno spaventoso terremoto e persino l’affronto di un demente attentato dinamitardo nel 1985, ma è come se qualcosa lo proteggesse dagli affronti del tempo e dell’uomo.


– Fonte : www.meteoweb.eu




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