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Storia del Bonsai

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All’arte Bonsai è da sempre legato un immaginario di grandi tradizioni, di monaci che millenni orsono hanno iniziato a coltivare questi piccoli grandi alberi in vaso e che con il passare degli anni o meglio dire dei secoli hanno tramandato alle generazioni successive quest’arte intrisa di filosofia zen e grande amore della natura. Come in tutte le leggende c’è sempre una radice di verità ma a dire il vero il bonsai, come lo intendiamo noi ora, è una pratica molto più moderna di quello che si possa immaginare.

Nella storia dell’uomo, molte cose, scoperte, invenzioni, sono avvenute per caso o nel tempo si sono evolute con scopi ed obbiettivi completamente diversi dal loro spunto originario. Il bonsai non è da meno. Per capire l’origine di questa magica arte bisogna tornare alla Cina della dinastia Han (206 a.C.- 220 d.C.) dove carovane di nomadi si spostavano da un luogo all’altro del Paese di Mezzo, portando con se delle piante in vaso a scopi medicinali, dalle cui foglie e radici traevano infusi e impacchi, come una moderna scatola del pronto soccorso.

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Seguendo un processo che accomuna uomini di ogni tempo e luogo, un semplice oggetto di uso comune si è cominciato ad apprezzare non soltanto per la sua funzionalità ma anche per la sua bellezza e valore estetico. Rimanendo nell’ambito delle arti orientali, la raffinata bellezza raggiunta da delle scatole che dovevano contenere solo del cibo o dei semplici pettini o, forse l’esempio più famoso, tutti gli oggetti usati nella cerimonia del tè giapponese, sono utensili che con il passare degli anni hanno perso il loro valore funzionale diventando in tutti i sensi delle opere d’arte.

I nomadi cinesi come molte persone di cultura, cominciarono ad apprezzare queste piante medicinali in vaso non soltanto per il loro potere terapeutico ma anche solo per la bellezza delle loro forme. Durante una lenta evoluzione, l’arte Bonsai ( da Bon contenitore e Sai albero o pianta), si diffuse tra molte persone colte e raffinate, soprattutto nella corte dell’imperatore. I maestri cinesi distinguevano tra pun-sai, che corrisponde all’attuale bonsai, e pun-ching che erano uno o più alberi, piantati in un contenitore molto largo e piatto e insieme a rocce e piccole statuine che dovevano rappresentare un paesaggio in miniatura.

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I primi esemplari cinesi avevano scarso fogliame e tronchi nodosi, spesso con l’aspetto di animali, draghi e uccelli. Ci sono molti miti e leggende sui bonsai cinesi, le radici e i tronchi e grotteschi o a forma di animali sono tuttora apprezzati. Il bonsai cinese abita il paesaggio dell’immaginazione e quando si dà forma alla pianta, l’albero vero e proprio scompare spesso nell’immagina di un drago o nelle spire di un serpente.

Il bonsai fu introdotto in Giappone durante il periodo Kamakura ( 1185-1333). Anche qui la leggenda narra che un gruppo di monaci cinesi in rappresentativa di pace, portò in dono all’imperatore giapponese una selezione delle massime espressioni dell’arte cinese, tra i quali alcuni bonsai che interessarono da subito il Figlio del Sole e la sua corte. Sotto l’influenza del buddismo Zen, l’arte bonsai ebbe un grande sviluppo nel Paese del Sole Levante ed è proprio in terra nipponica che i piccoli grandi alberi raggiunsero un incredibile livello di raffinatezza. Il Bonsai non rimase confinato nei monasteri buddisti ma furono presto adottati dall’aristocrazia come simbolo di prestigio.

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Gli ideali e la filosofia dei bonsai cambiarono con il passare del tempo, fondendo forti credenze con le filosofie di armonia tra uomo, anima e natura. Un’antica pergamena del periodo Kamakura riporta “Apprezzare e trovare piacere nell’osservare gli alberi in vaso delle forme più diverse ci fa sentire piccoli nei confronti dell’immensità della natura, ci educa al rispetto di esseri che godevano del sole e della brezza primaverile quando era in vita il più vecchio dei nostri antenati e continuerà anche quando diventeremo antenati noi stessi”

Nel secolo 17esimo e 18esimo le arti giapponesi raggiunsero il loro apice e il bonsai si raffinò ulteriormente. L’elemento principale nella creazione del bonsai era la rimozione di tutte le parti non essenziali della pianta, il che riconduce alla filosofia nipponica di quel tempo, visibile anche nei giardini tradizionali giapponesi, come quello del famoso tempio Ryoan-ji.

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Lo spirito e le tecniche utilizzate da maestro bonsai come da una architetto paesaggista del Sol Levante sono spesso le stesse: in poco spazio si deve cercare di concentrare l’universo o almeno l’illusione di esso, e imperante è la regola del Less is more. Se l’opera d’arte si osserva da un solo punto allora si creeranno tutta una serie di giochi prospettici e inganni ottici e suggestivi in modo da far vedere allo spettatore tutto quello che non c’è ma che si trova soltanto nel nostro immaginario, nel nostro cuore e nella nostra fantasia. Il bonsai è come un link che usa un elemento naturale quale un albero come connessione al mondo della natura che vive dentro di noi.

Questa filosofia oramai si è diffusa in tutto il mondo e presto arriverà anche su Marte.

Dopo la metà del 19esimo secolo, il Giappone uscì da più di 200 anni d’isolamento e all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, il resto del mondo ebbe l’occasione di conoscere l’esistenza di questi piccoli alberi; da allora l’arte dei bonsai ha trovato amatori e appassionati anche in tutte le altre nazioni dell’Oriente e in tutto l’Occidente.

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Ma è negli ultimi cento anni che il Bonsai si è sviluppato come lo intendiamo tutt’ora, nuove tecniche e un numero sempre crescente di appassionati hanno fatto sì che si riuscisse a “bonsaizzare” un numero sempre più ampio di piante in moltissimi stili diversi. Sul bonsai potete trovare ora moltissimi libri e pubblicazioni, nonché materiale sulla rete. La prossima volta segnalerò a tutti gli interessati i titoli e siti migliori. Inoltre il bonsai è stato ufficialmente riconosciuto come arte a tutti i livelli e in molti ambiti, come quello di altre arti figurative o del design e della moda, il bonsai è stato ripreso come uno dei migliori esempi non solo di arte orientale ma di arte in armonia con la natura. ”

Fonte : www.nippon.it




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