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“Tempio buddista a Pomaia Smettetela di meditarci su”

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La spesa per la realizzazione del tempio buddista sarà interamente sostenuta dalla comunita di Pomaia
La spesa per la realizzazione del tempio buddista sarà interamente sostenuta dalla comunita di Pomaia

Pontedera, 17 gugno 2013 – L’AREA è già stata individuata da tempo ed è l’ex cava di Poggio La Penna, ad un paio di chilometri circaet dall’Istituto «Lama Tzong Kapa» di Pomaia, nel comune di Santa Luce, uno dei principali luoghi di studio e approfondimento in occidente del buddismo tibetano. E anche il progetto è già tutto sulla carta, definito fin nei minimi dettagli firmato addirittura dal Gino Zavanella, l’«archistar» specializzato nell’ideazione di stadi di calcio, attualmente impegnato nella pianificazione di quelli nuovi di Roma e Palermo e noto per aver realizzato lo «Juventus Stadium». Che è buddista amico di vecchia data dei monaci di Pomaia e che, quindi, ben volentieri ha messo a disposizione nome e professionalità per quello che è a tutti gli effetti un progetto unico a livello nazionale: «Banalmente – spiega – perchè, in Italia ci sono già alcuni centri studio e di meditazione, anche piuttosto importanti e frequentati, ma non c’è ancora uno vero e proprio monastero buddista, con spazi residenziali per religiosi, sia uomini che donne. Ovviamente in strutture separate».

PROPRIO le aree residenziali saranno, almeno nelle intenzioni le prime ad essere realizzate. Subito seguite dal tempio. Ma il progetto è molto più complesso: «Si estende su un’area di circa settari e prevede la realizzazione di tredici edifici per un totale di 7.500 metri quadrati di superficie coperta» spiegano Massimo Stordi e Olivier Rossi, tutti e due monaci del monastero di Pomaia e rappresentanti dell’associazione «Shanga». Il progetto globalmente prevede un investimento di circa 7 milioni di euro e sarà interamente autofinanziato dallao comunità di Pomaia. «Ovviamente lor realizzeremo per stadi successivi man mano che avremo a disposizione le risorse necessarie» spiegano i due rappresentanti della comunità di Pomaia. Per i quali, comunque, il problema principale rimane soprattutto quello delle autorizzazioni per cominciare i lavori: «Sarebbe importante trovare le necessarie convergenze con comune, provincia e regione per dare il via ai primi cantieri» dicono diplomaticamente Stordi e Rossi. «E’ vero che la pazienza è una virtù buddista, ma stiamo attendendo già da qualche anno – dice più esplicitamente Zavanella -. Chiediamo semplicemente un po’ più di attenzione da parte degli enti locali interessati: già oggi il centro studi di Pomaia attira visitatori da ogni dove e il futuro monastero, l’unico del genere in Italia, non farà che alimentare tale capacità attrattiva a tutto vantaggio anche del contesto locale. Basterebbe poter cominciare e mettersi in moto».


– Fonte : www.lanazione.it




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