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Om mani padme hum

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Oṃ Maṇi Padme Hūṃ è tra i più noti e diffusi dei numerosi mantra facenti parte del patrimonio culturale del Buddhismo Mahāyāna.
Letteralmente può essere tradotto come Salve o Gioiello nel fiore di Loto.

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Significato del mantra dalle sei sillabe

Questo mantra è strettamente relazionato alla figura del bodhisattva della compassione Avalokiteśvara.

Il suo significato è fortemente simbolico al di là della sua traduzione letterale e viene raccomandato in tutte le situazioni di pericolo o di sofferenza, o per aiutare gli altri esseri senzienti in condizioni di sofferenza. Uno dei suoi significati più diffusi è la collocazione del gioiello (simbolo della bodhicitta) nel loto (simbolo della coscienza umana).

Mantra letteralmente significa “protezione della mente” (dal sans. manas mente; traya protezione). Secondo le relative tradizioni buddhiste, i mantra, in realtà, non possiedono di per sé alcuna potenza magica, ma sono unicamente “mezzi abili” (sans. upāya) per accedere ad un differente stato di coscienza.

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ è formato da una sequenza di sei sillabe sacre (tib. yig-drug) che vengono pronunciate dal praticante, profondamente concentrato sull’essenza del bodhisattva che sta per invocare. Queste sei sillabe sono accompagnate ad una settima, Hrīḥ, sillaba della compassione. Le sei sillabe sono relazionate con i sei buddha che agiscono nei sei destini (sans. ṣaḍ jagati, tib. ‘gro-ba rigs-drug) e vengono, iconograficamente, dipinte con diversi colori simbolici.

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Il loro significato simbolico corrisponde a:
Oṃ (bianco) collegato al Buddha Ratnasaṃbhāva, protegge dall’orgoglio quindi dal destino dei deva;

Ma (verde) collegato al Buddha Amoghasiddhi, protegge dalla gelosia, quindi dal destino degli asura;

Ṇi (giallo) collegato al Buddha Śākyamuni, protegge dall’ignoranza, quindi dal destino degli uomini.

Pad (blu) collegato al Buddha Vairocana, protegge dall’ottusità e dall’oscurità mentale, quindi dal destino degli animali;

Me (rosso) collegato al Buddha Amitābha, protegge dall’avidità, quindi dal destino dei preta;

Hūṃ (nero) collegato al Buddha Akṣobhya, protegge dall’ira e dall’odio, quindi dal destino infernale.

In Tibet questo mantra si ritrova ovunque: inciso sulle rocce, scolpito nelle pietre votive che i viandanti depongono sui caratteristici “muri di preghiere”, dipinto sulle bandiere (chattar) che garriscono nel vento con l’intenzione di diffondere parole di amore, di pace e di liberazione al mondo intero.

fonte : it.wikipedia.org




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