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L’amore e la solidarietà cristiana verso gli altri affascinano molti buddisti

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Kathmandu (AsiaNews) – L’amore e la solidarietà concreta l’uno verso l’altro, l’aiuto ai poveri e il perdono sono elementi del cristianesimo che affascinano molti buddisti e li inducono a convertirsi. E’ l’opinione di Naresh Man Bajracharya, capo del Dipartimento centrale per gli studi buddisti del Nepal.

Il dott. Bajracharya ritiene che, invece, la dottrina buddista è fondata solo sulla filosofia e la conoscenza e non ha l’impeto di generosità verso gli altri del cristianesimo. Ma osserva che nel Paese cresce anche il numero dei buddisti, dopo un periodo nel quale l’imperante secolarismo pubblico “ha alimentato pregiudizi contro i buddisti e li ha privati di diverse agevolazioni”. Spiega ad AsiaNews che in Nepal c’è ancora paura per l’attività del Shiva Sena (gruppo estremista indù) che viene dall’India per “difendere la monarchia”. “Ma se scoppierà un conflitto interreligioso – avverte – la responsabilità sarà stata del governo” che non è intervenuto per tempo.

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Il buddismo ha una rapida crescente diffusione anche in Europa, America e altri Paesi, soprattutto “per l’influenza del Dalai Lama e della stessa dottrina buddista”.

L’Accademia del Nepal per gli studi buddisti, presso l’università Tribhuvan, è sorta da 8 anni, all’inizio come corso di un anno di specializzazione post laurea. Nel 2004 è stato istituito un corso master di due anni. L’hanno già frequentata 800 studenti. Ma molti studenti lamentano che non ha collegamenti con il mondo del lavoro e lo stesso Bajracharya ritiene che “i nostri sono solo studi accademici e non dobbiamo preoccuparci noi di cosa facciano poi gli studenti”. Comunque il numero degli iscritti è in aumento, anche perché aperta a chiunque abbia conseguito il bachelor (laurea di primo livello).

Rabindra Shakya si è specializzato in Studi buddisti e ora è ricercatore, spera di poter far meglio conoscere il buddismo, con la sua cultura, arte e storia. Un altro studente, Roshan Maharjan, non è invece soddisfatto degli studi, incentrati solo sul buddismo e che ritiene non abbiano grande utilità per il lavoro. Lamenta che la conoscenza della filosofia e della conoscenza buddiste non forniscano conoscenze pratiche.

Di Kalpit Parajuli

Fonte : asianews.it


 

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