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Cucina Thailandese 1/2

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La cucina thai si caratterizza per i suoi sapori e la straordinaria varietà di ingredienti, che la fanno apparire come una delle più interessanti ed affascinanti della cultura asiatica ed è molto apprezzata per la sua semplicità e per l’equilibrio nutrizionale dei suoi piatti, la cui preparazione rappresenta una vera e propria espressione dell’arte culinaria; parte del suo piacere viene dall’ornamento, i thai dicono che bisogna mangiare con gli occhi.

Si tratta di una gastronomia che, per certi versi, si avvicina a quella occidentale, presentandosi come una cucina in cui i sapori più diversi vengono sapientemente miscelati, per dare origine a piatti assolutamente inediti.

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La cucina thai offre combinazioni di erbe, ingredienti freschi di mercato e spezie, ma ciò che la caratterizza maggiormente contribuendo a renderla famosa, sono principalmente le pietanze, solitamente calde e piccanti, ma si esprime anche attraverso gli agro-dolci, le zuppe, le pietanze alla griglia o fritte, i vegetali al curry stufati o fritti.

Ci sono tantissime pietanze che meritano di essere assaggiate, dotate di sapori molto diversi fra loro.

La presentazione dei piatti sulle tavole, non segue un ordine prestabilito, tutte le pietanze vengono servite contemporaneamente ed i commensali hanno la possibilità di scegliere in quale ordine consumare e quali pietanze consumare.
Il riso è alla base della cucina locale: dal kao suai (il riso bianco bollito in poca acqua) al kao niao (lo sticky rice, ovvero riso appiccicato, da non confondere con il riso scotto) che sostituisce il pane in quanto si mangia a “pezzi appallotolati” e non a chicchi fino ai risi profumati e colorati con le essenze dei fiori.

Nella cucina thai vengono prevalentemente adoperate carni di pollo, anatra, maiale, cinghiale e bufalo, uova di varia natura, pesce, crostacei e verdure, uova di formica, bachi da seta, cavallette ed altri insetti di varia natura.

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In determinate zone geografiche (particolarmente nell’Isan) viene consumata la carne di serpente (solitamente il cobra, presente ovunque in Thailandia).
Le verdure sono solitamente usate per accompagnare i piatti, le spezie sono la base per salse agrodolci, al curry, allo zenzero ed al cumino.

Le ricette base, pur essendo diffuse su tutto il territorio della Thailandia, si differenziano a seconda della zona, per il metodo di cottura e l’uso di ingredienti alternativi.

La principale caratteristica dei piatti thai, è il gusto intenso degli ingredienti; il piccante, che è il gusto predominante, deriva per la maggior parte dal prik, il peperoncino piccante, solitamente molto piccante, motivo per cui la cucina thai non ne sarà mai sfornita.

Queste bacche, ricche di importanti principi curativi, che vengono prodotte in vasta quantità ed innumerevoli qualità, sono reperibili ovunque fresche o secche e queste ultime intere o tritate.

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Il prik kii nu, ovvero peperoncino cacca di topo, così chiamato a causa della sua caratteristica forma e dimensione similare appunto egli escrementi del topo, è la varietà più piccante della specie.

L’introduzione del peperoncino nella cucina thai è abbastanza recente ed è fatta risalire al XVI secolo quando fu importato dal sud Africa.

Prima di allora si usava esclusivamente il prik thai ovvero il pepe verde fresco.

Ancora oggi il pepe verde fresco, quelli bianco e nero macinati, sono largamente consumati ed apprezzati e non sono in affiancamento al peperoncino ma ingredienti complementari, per gli effettivi apporti di profumi e sapori.

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Nella cucina thai sono altresì presenti il curry (giallo, rosso e verde, tutti accomunati dal gusto particolare ed intenso ma ognuno adoperato per differenti tipologie di piatti), la salsa di soia, il “nam pra”, (acqua di pesce, una salsa scura ottenuta dalla fermentazione del pesce), il “soot” (salsa di ostriche, ottenuta dalla fermentazione di questi crostacei), le hom yai ed hom deng (cipolle bionde e cipolle rosse), il kratiam (aglio), i ten qua (i cetrioli – cetriolini), i tua fak iaao (fagiolini di una trentina di centimetri), mah kua pho (piccole melanzane della dimensione di una pallina da ping pong che si mangiano crude), patcii (coriandolo fresco che normalmente non è gradito ai palati degli stranieri vista l’intensità del suo aroma), il makrut (foglie di lemon grass o citronella), il manao (lime), il krapao (un’erba aromatica per le carni di pollo e maiale) etc…

Fonte : www.sawadee-samui.com

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