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Il tempio buddista Songgwangsa

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Il tempio buddista Songgwangsa



Verso la fine del periodo storico di Silla Unificato (668-935) un monaco buddista di nome Hyerin costruì un piccolo eremo che chiamò Kilsangsa. L’eremo cambiò nome in Songgwangsa quando Chinul, precettore nazionale, spostò qui il centro della comunità Samadhi e Prajna, un gruppo che rifuggiva dalla notorietà e dal guadagno, e si focalizzò sulla coltivazione della terra. Il tempio diventò il centro della meditazione Zen (Sŏn in coreano) e del laicato buddista. In totale, dal tempio Songgwangsa sono venuti, incluso Chinul, sedici precettori nazionali.

Songgwangsa, il più importante tempio della Corea a partire dal periodo Koryŏ (918-1392), fu il luogo da cui scaturì il movimento di riforma buddista e che fu scelto come sede dell’ordine Chogye del buddismo coreano. Il tempio si annida su uno dei fianchi del monte Chogyesan come un fiore di loto in piena fioritura. Il rumore dell’acqua che scorre nelle valli, che si ode quando si sale lungo il tortuoso percorso che porta al tempio, è così rinfrescante che sembra allontanare le preoccupazioni del mondo.

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All’ingresso del tempio si trova un grande contenitore in legno chiamato “Pisarigusi” che fu fatto nel 1742 con il legno di un grande albero caduto che cresceva nella valle Sejŏngol a Namwŏn. Questo grande “piatto” era usato per contenere il riso per quattromila monaci, l’equivalente di sette sacchi, il che indica quanto fosse grande il tempio in quel periodo.

Quando ci si trova nel cortile antistante, i begli edifici raccolti attorno alla sala principale, chiamata Taeungbojŏn, danno al tempio l’aspetto di una grande casa di famiglia che è così attraente da indurre i visitatori a trascorrervi la notte. Tutti quelli che visitano il tempio Songgwangsa si meravigliano alla vista della bella architettura tradizionale, che trasmette in modo così convincente il senso della bellezza.

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Songgwangsa è composto da un’ottantina di edifici ed è famoso per avere molti tesori culturali in legno. In totale vi sono 27 tesori culturali designati in modo ufficiale, che comprendono tre tesori nazionali fra cui l’edificio Kuksajŏn in cui sono venerati i ritratti di 16 precettori nazionali, 13 tesori come gli edifici Hasadang, Yaksajŏn e Yŏngsanjŏn, un duplice albero di ginepro che è monumento naturale, e 10 tesori regionali, fra i quali spicca il tempio dei sarira di un precettore nazionale.

Prendendo l’edificio della sala principale, Taeungbojŏn, come centro, a sinistra vi è l’edificio Sŭngbojŏn e alla destra il maestoso Chijangjŏn. Un profondo senso di raccoglimento si prova sentendo il profumo dell’incenso, il rumore dei campanacci di legno battuti e il sonoro canto dei sutra che proviene da tutti gli edifici del tempio, e soprattutto alla vista dei monaci.

A Songgwangsa vi sono tre oggetti famosi. Il primo è il Pisarigusi, il grande contenitore citato che si trova all’ingresso del tempio. Il secondo è un gruppo di ciotole di acciaio di pregiata fattura usate per contenere il cibo del tempio, uniformi come dimensione e forma. Il terzo è un paio di alberi di ginepro che si innalzano fino a 12 metri di altezza nel cortile posteriore dell’eremo Ch’ŏnja-am alle falde del monte Chogyesan. I due alberi di ginepro sono anche chiamati “Alberi profumati gemelli”: hanno una forma che ricorda del caramello avvolto su un bastoncino e hanno tutte le foglie che crescono rivolte verso il basso. Questi alberi hanno circa 800 anni.

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Il buddismo possiede tre gioielli, il primo dei quali è il Budda, o Sakyamuni, il principe indiano che ottenne l’illuminazione circa 2600 anni fa e che è conosciuto come il Budda storico. Il secondo è costituito dalle scritture buddiste. Quando il Budda ottenne la saggezza, la passò a tutti gli esseri senzienti e il contenuto di questi sermoni è il canone buddista. Il terzo gioiello è formato dalla comunità dei monaci e dei fedeli buddisti. Gli insegnamenti buddisti continuano a essere trasmessi a noi oggi attraverso questa comunità spirituale.

Il Budda è colui che per primo camminò lungo il cammino della verità ed è la guida che mostra ai fedeli la giusta via. Gli insegnamenti del Budda sono per i fedeli come dei cartelli indicatori o come una mappa che indica la via da seguire, mentre i membri della comunità spirituale dei buddisti sono i compagni di viaggio.

Quando questi tre gioielli del buddismo sono diventati i princìpi centrali della vita di una persona, essi conducono l’individuo alla scoperta della propria vera natura, cioè, che la vera natura non è altro che il Budda, la verità, e la comunità buddista. Tenendo presente questo fatto, vediamo perché, per un fedele buddista, il Budda, gli insegnamenti e la comunità buddista sono considerati i gioielli più preziosi.

Attraverso questi tre gioielli gli esseri umani possono raggiungere il nirvana, e il mondo della verità, e tornare alla propria vera natura, la fonte dell’esistenza umana. Per questo, per i fedeli buddisti sono gioielli senza prezzo, così preziosi da non poter essere scambiati con qualunque altra cosa. La fede buddista porta a fare dei tre gioielli il centro della propria vita, cosicché il credente diventa una persona devota al Budda, agli insegnamenti e alla comunità buddista.

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Il Budda, gli insegnamenti e la comunità buddista sono quindi i tre pilastri del buddismo, gli elementi che fanno del buddismo quello che è. Perciò, dai primi giorni del buddismo in Corea vi furono tre templi dedicati ai tre gioielli, chiamati collettivamente sambo sach’al, o “tre templi gioiello”. Sono: il tempio Tongdosa a Yangsan, il tempio Haeinsa a Hapch’ŏn, entrambi nella regione Kyŏngsang-namdo, e il tempio Songgwangsa a Sunch’ŏn, nella regione Chŏllanamdo.

Tongdosa è il tempio gioiello del Budda perché vi sono venerate delle reliquie autentiche del Budda storico; Haeinsa è il tempio degli insegnamenti perché quivi sono conservate le tavole di legno per la stampa dell’intero canone buddista (il Tripitaka coreana); e Songgwangsa è il tempio della comunità buddista perché è il luogo in cui viene continuata la tradizione del buddismo coreano.

Dire che Songgwangsa continua la tradizione della comunità buddista significa due cose in particolare. Primo, 800 anni fa attraverso la comunità Samadhi e Prajna il precettore nazionale Chinul del regno di Koryŏ riuscì a correggere il buddismo, che era diventato corrotto, e a stabilire una nuova tradizione, scegliendo Songgwangsa come tempio centrale di quella nuova tradizione.

Secondo, il tempio ha prodotto 16 precettori nazionali, compreso Chinul, e ha così continuato la tradizione del buddismo coreano fino ai giorni nostri. Per questa ragione Songgwangsa è considerato il luogo di nascita della tradizione buddista coreana e un tempio importante per la continuazione di questa tradizione.

Songgwangsa è considerato il tempio guardiano della nazione, che serve a guarire le ferite della storia. Per questo motivo, forse, si dice che le immagini del Budda venerate nei padiglioni Taeungbojŏn, Nahanjŏn e Chijangjŏn versino molto sudore e lacrime. In particolare, la statua del Budda venerata nella sala principale Taeungbojŏn è reputata in grado di predire i disastri. Si dice che abbia versato sudore e lacrime al momento di grandi incidenti come l’abbattimento di un aereo della Korean Air Lines (KAL) o all’affondamento di un traghetto a Kunsan.

Se il tempio Haeinsa sul monte Kayasan a Hapch’ŏn, nella regione Kyŏngsangnamdo, sullo sfondo di maestosi picchi rocciosi, ha un aspetto maschile, il grandioso e confortevole Songgwangsa sul monte Chogyesan ha un aspetto femminile. Questo è il motivo per cui, per quanto possa essere rozzo o confuso lo stato mentale di una persona, lo spirito sembra ripulirsi nell’entrare a Songgwangsa.

Fonte : http://www.corea.it

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