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È femmina? I Mosuo fanno festa

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Alle pendici dell’Himalaya e al confine col Tibet, situato nelle province cinesi del Yunnan e Sichuan da duemila anni, vive un popolo in cui la nascita di una bambina é preferita a quella di un bambino, in quanto sono le donne ad assicurare la sopravvivenza della stirpe. E c’é dell’altro. A questo popolo, chiamato Mosuo, non interessa neanche sapere chi sia il padre della bambina, o del bambino, come in casi meno fortunati. Il padre spesso resta sconosciuto e qualora si sapesse chi è non potrebbe comunque esercitare alcuna autorità sui figli, i quali vengono allevati esclusivamente dalla madre e dalla famiglia materna.

I Mosuo, gruppo etnico che comprende fra i 30 000 e i 50 000 abitanti, rimettono chiaramente in discussione le norme sociali a cui noi occidentali, ma anche la maggioranza di popoli orientali, siamo abituati e l’istituzione familiare così come la conosciamo. E che dire del particolare ruolo della donna? Ha generato non pochi malintesi ed é per questo che diversi articoli di divulgazione parlano, a torto, di matriarcato.

Sebbene per molte donne sarebbe bello credere che al mondo esistano, o siano esistite, società governate da altre donne, per il momento non esistono prove che confermino tali ipotesi. Restano, per ora, una leggenda che per quanto possa essere di ispirazione in paesi in cui il potere dell’uomo é ineguagliabile e non può essere sfidato, è ben lontana dalla realtà. Anche i Mosuo, per quanto rendano onore alla figura della donna non fanno eccezione. Eppure, bisogna precisare che all’interno di questa società si verificano alcune anomalie che nelle società patriarcali non potrebbero mai avere luogo.

Ad esempio, in quanto società matrilineare, sono le donne a trasmettere il nome di famiglia a ciascun membro del clan. Il nome si tramanda, dunque, di figlia in figlia. In quanto società matrilocale, invece, i figli devono vivere assieme alla madre e non abbandonano mai la propria famiglia d’origine, ovvero la famiglia materna. Il compito delle donne all’interno del proprio clan è inoltre di vitale importanza per il clan stesso. Sono le donne ad occuparsi degli affari sociali, economici e…domestici (non c’è proprio verso per le donne di scampare alle faccende casalinghe!). Ogni clan possiede inoltre una madre- la madre del clan- che è anche la donna più anziana. Quest’ultima amministra tutti i possedimenti della famiglia, tra cui case, bestiame e prodotti alimentari.

Ma se le donne sono cosi fondamentali perchè non si puo parlare di matriarcato? Ebbene, l’autorità familiare é distribuita equamente fra uomini e donne. Ma come, non avevamo detto che i padri non hanno alcuna autorità sui figli e che spesso non sono neanche identificati ? In effetti non ce l’hanno, ma gli zii da parte di madre si e sono loro a ricoprire il ruolo paterno e ad allevare i bambini della famiglia. Inoltre, in ogni clan vengono eletti due capi, uno donna e l’altro uomo: la prima gestisce gli affari interni alla famiglia mentre il secondo gli affari esterni. Non c’è modo si semplificare maggiormente questo complesso modello sociale che tuttavia sembra funzionare bene, dichiarandosi i Mosuo stessi felici e ampiamente soddisfatti e non invidiando affatto i vicini Han, i quali vivono in forme di patriarcato e costituiscono il 95% della popolazione cinese. C’é tuttavia da precisare che questa presunta parità fra uomini e donne possiede un rovescio della medaglia: le donne lavorano di norma più a lungo degli uomini, i quali possono starsene giornate intere a sorseggiare tè assieme ai loro amici. Mi sembrava dovesse esserci un tranello!

Un’altra curiosità su questo popolo affascinante riguarda il fatto che non esistano i matrimoni. O meglio esistono ma non sono gettonati: solo l’8,5% dei rapporti fra Mosuo sono regolati dal matrimonio. Poi, una volta sposati, recidere il vincolo matrimoniale risulta piuttosto facile e non è affatto condannato o malvisto dalla società Mosuo. Il “libertinaggio” é quasi sempre la regola e la fedeltà non é imposta né tanto meno praticata. Sono sempre le donne a scegliere i partner maschili, in molti casi per delle relazioni di breve durata o anche solo per una notte. I rapporti possono essere consumati solo in casa della donna e l’uomo, che la notte vi entra dalla finestra, deve ripartire furtivamente all’alba successiva.

In cosa credono i Mosuo?

I Mosuo restano fermamente attacati alle antiche credenze pagane. Paticano una forma di animismo in cui le divinità sono associate alle forze della natura e alla natura stessa. Tuttavia pongono l’amore e la fertilità al di sopra di ogni cosa. A causa dell’estrema vicinanza con il Tibet, i Mosuo hanno inoltre integrato alcuni aspetti della religione buddista alla loro, come ad esempio la reincarnazione. Su un’isola al centro del lago Luge, nei pressi dell’insediamento dei Mosuo, é perfino situato un templio buddista, il quale é frequentemente visitato dagli stessi. Nonostante il proliferamanto del buddismo i Mosuo non hanno rinunciato alle loro antiche divinità e il risultato é una sorta di sincretismo in cui tutte le credenze convivono in armonia. Narra la leggenda che la dea Gemu, dea dell’amore e della fertilità, furiosa per la mancanza di rispetto dei lama buddisti nei confronti delle donne abbia sfidato le divinità buddiste riuscendo a conservare il suo posto nel panteon Mosuo.

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