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Lo Yoga è una religione?

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Forse ne ho già parlato, ma il tema è interessante e merita più di una riflessione sia per le possibilità di confusione e sia per l’aumentata attenzione e tensione moderna rispetto alle scelte religiose. Secondo me una buona risposta alla domanda si trova qui. (in inglese)

In tutto il mondo, molti insegnanti di Yoga e alcune scuole adottano riti di tipo religioso o pseudoreligioso nel corso delle loro lezioni: il canto dei mantra può essere considerato una preghiera, l’invocazione di figure mitologiche e dei Induisti possono essere prese alla lettera, e così via. Non c’è niente di sbagliato in ciò, sia nel caso in cui l’intenzione sia strettamente religiosa, sia nel caso sia puramente metaforica: gli dei della tradizione induista possono essere intesi come semplici rappresentazioni di condizioni umane o spirituali, un po’ come Giobbe può rappresentare l’emblema della pazienza e della sopportazione anche per chi non crede nella Bibbia.

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In altri casi invece gli insegnanti si limitano a proporre la pratica di Yoga semplicemente per l’aspetto fisico, aggiungendo eventualmente un po’ di teoria. Anche qui non c’è nulla di sbagliato.

Condivido la risposta che ho già citato: il punto è non confondere spiritualità con religione. Sono due cose diverse. Una certa dose di spiritualità è indispensabile per chi aderisce a qualsiasi religione, ma può essere un percorso di ricerca personale anche per chi è completamente ateo, agnostico o semplicemente dubbioso. Anche queste ultime tre categorie di persone possono infatti domandarsi: perché penso, come mai provo dei sentimenti, perché esisto, la vita è solo ciò che vediamo e tocchiamo, oppure c’è dell’altro?

Lo Yoga è quindi una serie di tecniche fisiche, respiratorie e psicologiche che possono aiutarci a esplorare la nostra realtà spirituale. In questo senso, sono probabilmente compatibili con qualsiasi religione, salvo forse le interpretazioni più dogmatiche e restrittive (in entrambi i sensi: esistono anche i dogmatici dello Yoga…). Alcune delle antichissime tecniche dello Yoga sono comuni a molte attività umane, dalla politica alla religione (ad esempio la recitazione di mantra: è analoga alla preghiera, alla recitazione di slogan politici, guerrieri e sportivi, ovviamente alla ricerca di effetti diversi). Altre tecniche sono state utilizzate da numerose discipline sportive, come lo stretching. Altre ancora sono utilizzate in forme analoghe nella psicoterapia, come ad esempio il training autogeno.

Lo Yoga non è una religione, e la sua pratica può creare problemi solo a seguaci di filoni religiosi particolarmente dogmatici e intolleranti. Per stare in Italia, ritengo che la Chiesa Cattolica potrebbe trarre grande giovamento dall’adozione di pratiche yogiche come supporto alla preghiera e agli esercizi spirituali. Con grande beneficio anche per la tolleranza ideologica.

Fonte : www.amicidomenicani.it




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