Festeggiamenti in tutto il mondo per l’inizio dell’anno della Capra
Tempo di Capodanno cinese. A Pechino e nel resto del mondo comincia per i cinesi l’anno della Capra: la tradizionale festa di primavera cade infatti il primo giorno del primo mese lunare. I mesi del calendario cinese iniziano infatti in concomitanza con il novilunio: il via al primo mese dell’anno, degno quindi di celebrazione, coincide con la seconda luna nuova che segue al solstizio d’inverno. Ecco perché l’evento cade fra il 21 gennaio e il 19 febbraio di quello che invece è il calendario occidentale, quello gregoriano.
Una festa di millenaria tradizione, le cui origini risalgono fino alla dinastia Shang (1600 circa aC-c. 1100 aC): per gli appassionati di mitologia, all’origine del Capodanno cinese e della festa di primavera c’è la leggenda del mostro Nian, che terrorizzava il popolo una volta all’anno, uscendo dalla tana e cibandosi di carne umana. Tuttavia, i forti rumori e il colore rosso riuscivano a spaventarlo e a farlo desistere. Ecco perché ancora oggi i festeggiamenti sono un tripudio di suoni, canti e massicce ondate di rosso nelle tradizionali sfilate nelle strade delle città in cui i cinesi vivono, all’inseguimento della maschera da leone che rappresenta appunto Nian.
Due settimane di festeggiamenti, per il Capodanno cinese, che culminano con la tradizionale festa delle lanterne, e che rappresenta anche un’occasione, per chi può, di tornare in Cina per festeggiare in famiglia. Riti e rituali beneauguranti si susseguono, dalle decorazioni calligrafiche con inchiostro nero su carta di riso rosso da affiggere sulle porte di ingresso, con i desiderata dei proprietari per l’anno nuovo, alle immagini che tengono lontane gli spiriti maligni. Anche a tavola è tempo di prosperità con i cibi che incarnano abbondanza e ricchezza, da mangiare nelle cene conviviali: il pollo, il pesce, il tofu e il dolce Niangao.
Ai miliardi di cinesi in festa arrivano anche gli auguri del resto del mondo, leader politici e capi di organizzazioni internazionali incluse, come è giusto che sia nelle occasione in cui si può dire ad maiora.
– Fonte : www.wired.it