Tra i templi di Luang Prabang, città santa del Buddismo Theravada, si compie il destino di Lem, 12 anni. Lo documenta la fotografa e giornalista Laura Leonelli durante un viaggio durato 4 anni. Fino al 31 marzo in mostra a Roma.
“In Laos quando ci si saluta non si dice Buongiorno o Buonasera ma “Sei tornato”, ad indicare un legame profondo che si instaura con chi ha deciso di calarsi nella realtà di quei luoghi così distanti dalla nostra visione occidentale”, racconta la reporter, indugiando non senza emozione sugli aspetti più intimisti che il suo sguardo al femminile ha potuto restituire ad una non facile testimonianza: quella del distacco definitivo dalla famiglia di un bambino appena dodicenne che nel giro di poche ore abbandona il suo villaggio di montagna e la tenerezza della sua infanzia alla volta dei meravigliosi, e pur enigmatici e non privi di nostalgia, templi di Luang Prabang. E lo fa non per una inequivocabile vocazione spirituale. Come spiega Laura, in quei villaggi così poveri, la vita monastica è spesso la sola opportunità per ricevere un’istruzione e garantirsi qualcosa di più di una sopravvivenza.
Ma perché tra tanti posti del mondo, ha scelto proprio il Laos? “Perché è uno di quei posti dove è difficile tornare” – spiega la giornalista – ma se la chiamata arriva è di certo per compiere qualcosa di straordinario. Il risultato del suo lavoro le dà senz’altro ragione. Per quattro anni Laura ha seguito il percorso di Lem dalla duplice prospettiva di scrittrice e di fotografa, dando corpo a una narrazione allo stesso tempo meditata e fulminea, intimista e invadente, distante e ravvicinata. Non senza colpi di scena, su tutti il suo personale investimento emotivo, ritrovandosi a compiere lei per prima un percorso in bilico tra animismo, spiritualità e struggente capovolgimento dei valori sul senso della vita, e della morte.
“In questi luoghi il momento della cremazione è una festa, la famiglia si riunisce per l’ultima volta accanto alle ceneri del defunto e ci si scatta una fotografia di gruppo, e nessuno piange, nessuno. Perché chi è partito ha compiuto il miracolo dell’unione di chi rimane”. Parla a cuore aperto Laura e le fotografie che circondano la sala sembrano quasi prendere vita. Lo spessore lo aggiunge anche la causa che sta dietro all’esposizione: il ricavato di ogni foto venduta andrà a supportare attività di recupero e sostegno economico in Laos. E dove sennò.
A ritmare l’andatura della mostra, sette sezioni (La nascita, la nuova casa, Il tempio, La giornata di un novizio, L’acqua, La comunità, La rinascita) dove lo sguardo passa ripetutamente dalla foto alla didascalia, non scarna e sintetica, ma corposa ed essenziale quanto basta a seminare spunti di riflessione a chi ha occhi per vedere, e cuore per intendere.
Chi è Laura Leonelli
Giornalista, scrive di fotografia e viaggi per la “Domenica” de Il Sole 24 Ore e Panorama Travel. Per Feltrinelli ha pubblicato il libro Siberia per due. Madre e figlia lungo lo Enisej. Per Leonardo Arte e Mondadori ha curato il volume Imagina. I grandi fotografi di Epoca raccontano il mondo, e scritto i testi della monografia Mauro Galligani. Missione soldato edito da Peliti Associati. Per le edizioni Contrasto ha collaborato ai volumi Fotobox e Grandi Fotografi.
Informazioni utili
Lem. Viaggio iniziatico di un piccolo Buddha. Fotografie di Laura Leonelli
Fino al 31 marzo
Spazio Ducrot
Via d’Ascanio 8/9
lun/ven 9.00-19.00 /sabato 9.00 – 13.00
Ingresso libero
Info: tel. 06/60513032/66
– Fonte : www.turismo.it